Home Parentesi Quadra FdI in guerra, da Guidonia è attacco ai vertici. L’ira di Messa per la mancata candidatura

FdI in guerra, da Guidonia è attacco ai vertici. L’ira di Messa per la mancata candidatura

FdI in guerra, da Guidonia è attacco ai vertici. L’ira di Messa per la mancata candidatura

Il minimo sindacale. Commento lasciato rispetto al proprio impegno – facendo lavorare l’immaginazione chiaramente – da Alessandro Messa nelle recenti elezioni politiche e regionali. Per intendersi, Fratelli d’Italia a Guidonia Montecelio mette a segno una buona prova che ha consentito al partito della Meloni di arroccarsi intorno all’8%, sopra il dato nazionale e non di poco. Un traguardo raggiunto nonostante i tamburi di guerra suonati il giorno della presentazione delle liste quando Messa e Arianna Cacioni hanno chiesto ai vertici di fare meno gli azzeccagarbugli delle poltrone e dare voce al territorio. Candidare cioè nel listino proporzionale un nome di Guidonia, doveva essere Messa ma anche Cacioni in fin dei conti sarebbe andata bene. Dalle parti di Roma nessuno ha raccolto l’appello dal tono cruento, e a Villalba intanto si paventavano ripercussioni sull’impegno in campagna elettorale. Nessuno ha raccolto compreso Fabio Rampelli, attenzione, big di Fratelli d’Italia, riferimento e capocomponente di Messa. E in politica non sono atteggiamenti che passano inosservati o che si dimenticano facilmente. E infatti. Cosa è accaduto dopo? Basta dare un’occhiata ai dati. Barbara Saltamartini ha perso il collegio uninominale per 30 voti, roba da andare in analisi se non fosse che la leghista ha potuto comunque beneficiare del paracadute del pluri posizionamento sui listini proporzionali. In parlamento è entrata lo stesso, insomma, ma l’onta della sconfitta in una zona data per semi blindata resta, tanto che è intenzionata a procedere con il ricorso. Verbali o meno restano per ora 30 voti e il collegio ai cinque stelle.

Si è votato però anche per le regionali, e qui i candidati supportati da Messa e Cacioni certo non hanno brillato. Fabrizio Ghera e Chiara Colosimo a Guidonia si sono piazzati dopo gli amici di partito sostenuti invece da Mario Pozzi, vipresidente nazionale dei giovani, l’altra metà del cielo di FdI nella terza città del Lazio. Allora la domanda sorge spontanea: dove sono finite le 800 preferenze di Messa? Anche se i soliti malevoli intravedono in quel dato delle comunali lo zampino dell’ex sindaco, qui ci si attesta ben lontani dalle cifre che non hanno consentito a Messa di entrare solo per la pessima prova complessiva della coalizione. Tant’è che il post elezioni non è ora rose e fiori. Anzi, tira un’aria pessima. Nel profilo facebook del partito è stata scritta e sponsorizzata, pagando per farla girare, una riflessione al vetriolo che campeggia da giorni: “Collegio camera Guidonia Tivoli Mentana Fonte Nuova perso a favore dei 5 Stelle per 19 (diciannove!!!) voti e FdI non ha voluto inserire nessun candidato locale nel listino. Errore gravissimo. Quanti casi simili ci sono stati in Italia? Così non si va da nessuna parte”. Un attacco diretto ai vertici del partito, con più di 200 like, e proprio dal profilo di FdI Guidonia. Meglio essere precisi, da uno dei profili, perché di pagine Fratelli d’Italia in città ce ne sono due, una gestita dal gruppo Messa e una tenuta dall’area di Pozzi. Quando il virtuale a volte è reale.
Gea Petrini

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