Concorsi Guidonia, il Pd: “Contrari all’esposto in Procura”. Sconfessata la (ex) capogruppo

Il Pd e i consiglieri prendono le distanze dalla capogruppo Paola De Dominicis e dal giustizialismo che unisce in un abbraccio gli oppositori dei cinque stelle, comprese le forze politiche protagoniste della stagione dei veleni e degli scandali. Scoppia il putiferio pochi minuti dopo la notizia dell’esposto in procura dell’opposizione di Guidonia Montecelio contro i bandi di concorso dell’amministrazione per reclutare dieci assunti a tempo indeterminato. Anomalie e irregolarità nella redazione delle carte che hanno spinto Lega, FdI, Polo Civico, il civico Claudio Zarro, Attiva Guidonia e il Pd a chiamare in causa la magistratura. In realtà del Pd ha firmato solo la capogruppo De Dominicis ma questa volta “a titolo personale”. Con una durissima posizione del commissario del partito Rocco Maugliani e dei consiglieri Emanuele Di Silvio, Mario Lomuscio e Simone Guglielmo, l’azione della collega viene sconfessata per la debolezza dell’esposto che per il Pd non ha nessun fondamento giuridico.

“A nome del Partito Democratico e del gruppo consiliare Pd di Guidonia Montecelio esprimiamo un giudizio fortemente negativo in merito agli errori formali e materiali dai quali sono state caratterizzate le procedure concorsuali recentemente indette dal comune di Guidonia, frutto di negligenze e pressappochismi che nel campo della pubblica amministrazione non dovrebbero essere ammissibili. Non ravvisando tuttavia gli estremi per un’azione penale di cui non capiamo francamente i presupposti giuridici abbiamo ritenuto di non unirci al coro delle altre forze di opposizione alle quali si è aggiunta in dissenso dal nostro gruppo, ed evidentemente a titolo personale, anche la consigliera Paola De Dominicis, che hanno annunciato un esposto alla Procura della Repubblica del quale ci sfugge la contestazione di reato”.

“La Politica in questi anni si è mossa su un terreno pericoloso nel quale si è spesso fatta confusione fra giustizialismo e legalità, due concetti molto diversi fra loro e assolutamente incompatibili. Accade dunque che in una città che negli ultimi anni è spesso balzata ai disonori della cronaca per episodi che hanno minato la credibilità delle istituzioni cittadine, alcuni degli eredi di quella classe dirigente che è stata spazzata via dalle inchieste giudiziarie, e che prima che quelle inchieste deflagrassero non si erano evidentemente accorti di quello che accadeva ad un palmo dal proprio naso, scoprano oggi di avere un’anima ferocemente giustizialista nei confronti  di qualche dirigente e funzionario del Comune che nel predisporre atti pubblici ha litigato con il copia-incolla. Con tutto il rispetto per il percorso individuale di ognuno noi crediamo che le istituzioni meritino”.