“Che brutta notizia sapere che non ci sei più”. La lettera di Colazza a Alessandro
L’ex assessore ai Lavori Pubblici di Guidonia Montecelio, Marco Colazza, scrive una lettera ricordo su Alessandro Petroni, il dipendente comunale operaio del settore morto domenica in un incidente stradale sulla Tiburtina.
 

“Che brutta notizia sapere che non ci sei più, tragica, ma conservo più ricordi belli vissuti al tuo fianco. Scegliere di scrivere di te, di raccontare alcuni frammenti del tuo essere, mi costringe un pò a parlare di me, dirò giusto due cose… quel poco e lo stretto indispensabile per far capire il contesto; perché questo spazio e le parole che ti scrivo è tutto e solo per te. Confido scaldino il cuore di tutte quelle persone che come me hanno avuto la fortuna di conoscerti, di lavorare con te e spero arrivino anche a chi non ha avuto la fortuna di conoscerti.

Dalla professione di urbanista, quasi d’improvviso mi sono ritrovato ad essere io il tuo assessore e tu il mio Operaio. All’inizio sempre in disparte nel gruppo, taciturno, in piedi, magrissimo con quelle mani cariche di forza e spesse di esperienza che insieme pesavano più di tutto il resto del tuo corpo.

Non ti sei scoperto da subito, la prima volta mi hai stretto la mano presentandoti come Alessandro, ma già da giorni sentivo parlare di Flash, sono passate alcune settimane per capire che questo soprannome corrispondeva a te. Ricordo che la cosa mi fece alquanto sorridere, a poco a poco hai iniziato a farti notare da me, avevi terminato la tua valutazione nei miei confronti, scegliendo di credere e supportarmi anche e soprattutto oltre l’ordinario, per costruire e ampliare le prospettive di questa città anche dalle piccole cose.

Molte volte mi hai ricordato, avvicinandoti e ridendo, che certe cose un assessò non le deve fare. Quelli che si siedono su quella poltrona non tappano le buche, non si mettono a raccogliere i calcinacci, devono fare un altro lavoro, un lavoro di scrivania e di coordinamento. Ma le risorse non c’erano, non ci sono, e abbiamo iniziato sin da subito a fare Squadra. La mattina tu e gli altri partivate alla ricerca del materiale e soprattutto di un ferramenta che ce lo vendesse, mentre io facevo la spola dalla Triade alla Ragioneria in bicicletta con una determina in mano. Chi non ha avuto l’onore di condividere le giornate con persone propositive come Alessandro, dal di fuori in modo distaccato e superficiale è capace di esprimere frasi fatte, chiacchiere da bar. Mentre io ho avuto la fortuna di conoscere un gruppo di uomini che quasi senza mezzi e materiali si sono sempre ingegnati soprattutto nel risolvere i disagi, anche i più piccoli, per la Comunità di Guidonia Montecelio.

Ricordo ancora l’episodio dei controsoffitti in ragioneria, quando ebbi un’accesa (diciamo così) discussione con il collega alle Finanze e come alla fine mi hai guardato con quegli occhi profondi e liquidi dicendo “sei uno di noi”. Da quel momento per te e per altri sono stato, a torto o a ragione, l’assessore operaio. Dal mio punto di vista sono sempre stato fiero, soprattutto della seconda parte di questo soprannome e felice di far parte di una grande famiglia: degli uomini e donne dei lavori pubblici.

Nell’ultimo periodo del mio mandato mi hai mostrato con orgoglio, tra gli altri, il lavoro alla biblioteca di Setteville. In questo, ma non solo, tu insieme agli altri foste perfetti; infatti, l’Amministrazione senza ricorrere ad appalti di manutenzione esterni, riuscì con la tua voglia di costruire a risparmiare e ad aprire la biblioteca. Ma il tuo sudore e la tua fatica non si esauriva nella tua funzione di operaio comunale, tornando a casa continuavi a lavorare, ti stavi costruendo una Reggia, un villone esagerato tutto da solo. Molte volte abbiamo parlato, orgoglioso mi hai mostrato la tua moto, con quelle mani l’accarezzavi e mi descrivervi gli effetti che ti dava la velocità. Oggi non posso che odiare quella moto e la strada che via da tutti noi ti ha portato, la tua umanità e il tuo slancio nel metterti in gioco e nel costruire cose, lo conserverò per sempre nel più profondo del mio cuore.

Che il nostro ricordo di te sia più forte di ogni parola”.

Marco Colazza

(nella foto in evidenza l’ex assessore Marco Colazza)