Home Cronaca Caro pedaggi, la Cgil: “Fermare gli aumenti, colpo durissimo all’economia del territorio”

Caro pedaggi, la Cgil: “Fermare gli aumenti, colpo durissimo all’economia del territorio”

Caro pedaggi, la Cgil: “Fermare gli aumenti, colpo durissimo all’economia del territorio”

Gli aumenti dei pedaggi “vanno fermati”, a dirlo chiaro e tondo la Cgil nazionale che insieme al sindacato di Roma e Lazio e quello dell’Abruzzo si rivolge al Governo per esigere uno stop al salasso imposto come ogni anno ai pendolari, ma l’appello è anche ai presidenti di Regione perché siano protagonisti di una forte inziativa. Mentre monta la protesta dei sindaci, anche la Cgil batte sul tema del caro pedaggi che ha interessato la A24 e la A25.

“Puntuale, come ogni anno, arriva l’aumento dei pedaggi autostradali, aumento che per la strada dei parchi risulta, come al solito, particolarmente pesante in virtù del fatto che è una autostrada di montagna e come tale bisognosa, almeno teoricamente, di importanti interventi manutentivi. Dal 1 gennaio 2018 i pedaggi della strada dei parchi aumentano del 12,89 per cento. L’aumento è di 5 volte superiore alla media nazionale di aumento delle tariffe (pari al 2,74 per cento), e interviene su pedaggi già molto alti, con costi abnormi anche per tratte di pochi chilometri. La sostanziale mancanza di infrastrutture alternative in grado di assicurare gli spostamenti da e verso la capitale in tempi accettabili, costringe migliaia di pendolari, studenti e lavoratori, per lavoro e studio, ad utilizzare pressochè esclusivamente la strada dei parchi pagando ogni giorno pedaggi assurdamente alti”.

I riflettori sono accessi sulle conseguenze. “Con questo ulteriore rincaro si colpisce duramente la possibilità di sviluppo legata alla mobilità tra diverse aree del Paese, tra le aree del Tirreno e quelle che si affacciano sull’Adriatico e sui Balcani. Si assesta un colpo durissimo a tutta l’economia di un vastissimo territorio – dicono dalla Cgil – che ha una vitale necessità di infrastrutture e trasporti accessibili ed efficienti per poter sviluppare le potenzialità produttive. Si induce un ulteriore motivo di abbandono del territorio, con il conseguente grave effetto di spopolamento delle aree interne, quelle appenniniche, già duramente provate dai terremoti del 2009 e del 2016, proprio mentre sono in atto iniziative ed impegni del Governo, delle Regioni, degli Enti Locali e delle parti sociali, per la ricostruzione delle comunità locali, e per creare favorevoli condizioni di sviluppo. La Cgil nazionale, la Cgil di Roma e Lazio e la Cgil dell’Abruzzo ritengono questo aumento del pedaggio della strada dei parchi inaccettabile e dannoso per il territorio, e ritengono, altresì, necessaria una seria riflessione sul modello di gestione di questa essenziale infrastruttura autostradale e si riservano in tal senso di assumere tutte le opportune iniziative”.

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