Fonte Nuova, bufera sul patto salva-poltrone. Blasi: “Ora basta, giochini già visti”. Del Baglivo: “Questo non è il Pd”

Lo sconquasso a Fonte Nuova è arrivato, paradossalmente, con il passo più prevedibile del copione. Nonostante fino a ieri Cannella inviasse messaggi a destra e a manca sulla sua perentorietà a lasciare la poltrona da sindaco, oggi come un anno fa – sotto lo scandalo delle casette dell’acqua – è arrivato il ritiro delle dimissioni. Un risultato al quale si è giunti con ago e filo cucendo necessità e richieste tra componenti. A farne le spese il Presidente Agostino Durantini che dovrà mollare la sedia e il capogruppo già ex Roberto Blasi, che si è dimesso dalla carica. Un lieto fine? Tutto il contrario, la soluzione partorita dal Pd è un accordicchio senza ossigeno. Via quello, l’altra rimane, le tanto richieste spiegazioni che il Pd esigeva per uscire dal pantano non si sono viste neanche con il binocolo. Chiarezza sulle “gravi accuse” rivolte dal sindaco ai consiglieri? Zero di zero. Federico Del Baglivo, consigliere del Pd, immediatamente ha sintetizzato, “crisi superata con le spartizioni”. Di posti e poltrone intende, impossibile dargli torto. “Il Pd non è questo”, i giovani e le speranze.

E il sindaco? Ringrazia. Il nuovo inizio dice “è stato possibile grazie al senso di responsabilità del Presidente del Consiglio Agostino Durantini, e del capogruppo del Pd Roberto Blasi (che già aveva rassegnato le dimissioni da capogruppo) che, alla presenza di molti consiglieri del Pd e del sottoscritto, hanno fatto un passo indietro rispetto alle rispettive cariche”.

Blasi non sembra della stessa idea. “Mi trovo a scrivere del ritiro delle dimissioni del sindaco Cannella. Ha aspettato l’ultimo minuto per ritirare le sue dimissioni. In questi giorni ho sentito e letto di tutto. Il sindaco, ieri in un post, ha scritto di panini e prati verdi, ho pensato che un minimo di coerenza e rispetto, da parte sua per i cittadini di Fonte Nuova, ci fosse. Io qualche giorno fa, ho rimesso il mio mandato da capogruppo per cercare di far capire che degli errori, come maggioranza politica li abbiamo commessi. Sperando che il sindaco potesse riflettere su quanto fatto e non fatto. Lasciare per tanti giorni una città nel dubbio e non governata, per la seconda volta, pretendo rispetto ai cittadini di Fonte Nuova tutti, lo ritengo un gesto di non credibilità. Dinanzi ad atteggiamenti incoerenti e pretestuosi non posso che fermarmi, dico basta, nel prossimo consiglio comunale comunicherò le mie decisioni. Perché sono soltanto dei giochini già visti”.
geape.