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Le leghista Cacioni: “Guidonia è senza un sindaco, emergenza in tutti i settori”

Le leghista Cacioni: “Guidonia è senza un sindaco, emergenza in tutti i settori”

di Gea Petrini

Capogruppo Arianna Cacioni, siamo alla fine dell’anno, le chiedo un bilancio dell’amministrazione di Guidonia Montecelio a guida cinque stelle.
L’ordinario diventa emergenza: in tutti i settori non c’è un segno positivo. Ambiente, lavori pubblici, scuole, teatro, non c’è un settore che abbia dato prova di risultati amministrativi. Questo accade quando non c’è un sindaco.

Quindi sostiene che il problema sia la debolezza politica di Michel Barbet.
Manca un sindaco forte. Capace di incidere.

L’inesperienza della maggioranza? E’ una ragione che torna e ritorna nelle analisi.
Può essere una ragione all’inizio, ma abbiamo superato il primo anno. Quando ci si scontra su temi importanti, cave, case popolari, il problema è proprio il presupposto politico, la base da cui si parte. E’ l’idea. Quando denunci che mancano le manutenzioni ordinarie alle strade e la risposta dalla maggioranza è che le buche ci sono in tante parti d’Italia, allora siamo di fronte a una visione inaccettabile. Marziana. E’ un atteggiamento arrogante che ha portato infatti a sommosse popolari mai viste a Guidonia, pensiamo a quanto accaduto con le cave.

In effetti in un anno e mezzo ci sono stati per Barbet diversi fronti caldi.
Ho citato le cave e le case popolari, ma anche l’assistenza agli alunni disabili nelle scuole è un’altra battaglia che ci ha visto combattere questa amministrazione. L’alibi della mancanza di risorse non funziona, siamo di fronte a scelte politiche.

Sia per le cave che per le case popolari, è sembrato che la debolezza della politica abbia lasciato spazio ai poteri decisionali dei dirigenti. E’ così?
I dirigenti lavorano nell’ambito delle norme, l’amministrazione nell’indirizzo politico non è stata incisiva. Io ero a Guidonia il 20 agosto quando è scoppiato il caso cave, ho parlato con il sindaco e mi sono resa conto che non c’è proprio l’idea amministrativa.

L’argomento dei conti in rosso è un pezzo forte dei cinque stelle. Dicono: abbiamo ereditato un Comune con 43 milioni di euro di debiti, per questo non possiamo fare niente. Stiamo risanando.
La questione dei debiti va analizzata sotto il profilo contabile. Ne parlavo l’altro giorno con l’assessore alle Finanze. I Comuni sono impoveriti e rappresentano un terminale di fronte ai cittadini. A Guidonia le criticità sono conclamate insieme a una serie di vicende e questo ha creato un impatto più forte. In altre città il percorso è stato più sereno. A Torino, a Roma si è fatto fronte al bilancio armonizzato chiedendo aiuto allo Stato. A Guidonia è stata fornita una narrazione legata all’ultima amministrazione. I problemi della passata gestione si sono resi palesi in tribunale ma sul piano dei conti accade che ci sono sempre più esigenze e a fronte di una riduzione delle entrate.

Parla dell’ultima amministrazione di centrodestra che politicamente conosce bene.
Ho lavorato con il sindaco di centrodestra, un’esperienza importante che mi ha coinvolto a livello personale non politico, e lo dico non per prendere le distanze ma credo che per assumersi le responsabilità bisogna essere stati determinanti.

Lei lavorava nello staff di Eligio Rubeis, però nel corso del tempo si è ricavata un ruolo sempre più centrale. Insomma, stava dove si prendevano le decisioni politiche, faceva parte del gruppo ristretto intorno al sindaco. L’ultima parola non era la sua, ma un ruolo lo aveva altrimenti non si spiega la sua candidatura a sindaco nel 2017.
E’ stata una buonissima esperienza in amministrazione nonostante le gravi problematiche che si sono palesate nel secondo mandato quando alcune mie posizioni erano chiare.

Poi dopo lo scioglimento, all’apice di una situazione drammatica per la città ma anche per il centrodestra, è arrivata la sua candidatura a sindaco per conto di Forza Italia.
E di Fratelli d’Italia.

Era il nome di Rubeis.
A me la candidatura è stata proposta dalla coalizione.

Per essere precisi proposta da Messa col benestare di Rubeis.
Voglio precisare che Eligio Rubeis non è una persona che fa politica in maniera attiva, la candidatura mi è stata chiesta dai rappresentanti delle due liste.

Quando è entrata in consiglio chi rappresentava?
Non ho espresso scelta, poi ho aderito al gruppo di Fratelli d’Italia.

Cacioni è una donna di destra? Sono ambiti lontani dalla cultura moderata di Forza Italia.
Sì sono di destra, anche se in prima battuta la mia scelta ha destato perplessità poi ho dimostrato il convincimento della mia scelta. Forza Italia ha tante anime, più o meno moderate. La scelta di Fratelli d’Italia è stata dettata dalla discussione eccessivamente stanca all’interno di Forza Italia a Guidonia.

Quanto ha contato il rapporto con Alessandro Messa e il gruppo politico nelle sue scelte?
Alessandro Messa è una persona con cui c’è una forte condivisione politica, ma c’è anche con persone di Forza Italia, tanto che le mie scelte non hanno compromesso i rapporti politici e personali con esponenti di Forza Italia.

Vuole dire che con Rubeis ha buoni rapporti?
Per me Rubeis è stato un grande sindaco. Ha portato avanti la prima esperienza dell’amministrazione comunale con eccezionali risultati. Che poi dopo non ci sia stato invece del buono è indiscusso e il primo ad averne pagato il prezzo è stato lui. Gli può essere contestato un deficit politico ma dal punto di vista giudiziario la sua situazione è diversa da quella di altri…

Intende che a differenza di episodi di corruzione finiti al centro del processo della mafia bianca non ci sono soldi nelle contestazioni che vengono avanzate a Rubeis?
Sì esatto.

Torniamo ai rapporti con Forza Italia. Con Rubeis buoni e con Stefano Sassano? La componente si è ammutinata in quella fase pur di non sostenerla come candidato sindaco.
Con Sassano ho parlato alla vigilia della mia candidatura e con lui ho buoni rapporti personali. Il suo scontro con Rubeis ha fatto eccessivamente male a Forza Italia.

In consiglio comunale parlando dell’attentato incendiario subito dall’associazione Trevvvù, lei ha detto, quella è la mia comunità. E’ davvero così?
Sì è un luogo verso il quale ho una particolare affezione. E credo che l’episodio sia stato sottovalutato da altri consiglieri comunali.

Lei è il frutto del patto politico tra Messa e Rubeis?
No non è così. Io ho cercato uno spazio che mi consentisse di fare politica in maniera autonoma. Ho lasciato Fratelli d’Italia dopo quanto accaduto alle ultime elezioni politiche, quando si è deciso di perdere un collegio importante come Guidonia.

Con un candidato del territorio secondo lei ci sarebbe stato altro risultato.
E’ evidente che qualcosa non ha funzionato. Guidonia aveva diritto di esprimere un proprio rappresentante, in questo i cinque stelle con Cubeddu sono stati più lungimiranti.

E quindi dopo gli scontri con i vertici, c’è stato il passaggio alla Lega. Sempre più a destra.
Siamo in una fase politica particolare, di riorganizzazione del centrodestra, la Lega è cosa altra dalla destra tradizionale. E’ un luogo dove mi trovo bene, perché c’è un forte spirito pragmatico. Vede, considero i picchi come una sveglia, la politica si era addormentata. Sono molto contenta.

Il vostro ingresso nella Lega a Guidonia è avvenuto tra le polemiche, i rapporti politici e personali con Giovanna Ammaturo in questo momento come sono?
Non ci sono.

La Ammaturo che osteggiava il vostro ingresso nella Lega, nell’ultimo consiglio rispondendo a Di Silvio ha detto: io non sono stata cacciata, c’è più di una denuncia in giro.
Io mi preoccupo di fare, Guidonia ha altre priorità, e questa non rientra nelle mie. Ci sono stati eventi sgradevoli che mi hanno creato dispiacere a livello umano. Sia io che Messa non abbiamo voluto commentare gli attacchi che ci erano stati rivolti, perché non c’era nulla da aggiungere a una vicenda già sgradevole. Si discute nelle sedi politiche non all’esterno e in modo aggressivo. I provvedimenti portati avanti dal partito sono nati da quelle manifestazioni pubbliche.

Gettiamo l’occhio in avanti, alla prospettiva. Alle prossime elezioni di Guidonia, come vede la Lega e il centrodestra? A Tivoli si vota tra pochi mesi e la coalizione è divisa.
Il centrodestra per come lo conosciamo tra tre anni non esisterà più. La Lega ha saputo interpretare il cambiamento, il consenso non è volatile. Le europee saranno un importante banco di prova.

Quindi vede la Lega a capo di una coalizione con Forza Italia e FdI?
La vedo protagonista, quello che ci sarà nella coalizione non lo so perché non so cosa accadrà agli altri partiti: FdI è più stabile ma Forza Italia potrebbe non esistere più almeno come è oggi.

Nella Lega a Guidonia ci sono nuovi ingressi in vista?
Il principio è che la Lega è una realtà attrattiva ma selettiva. A Guidonia è così: includente ma seleziona gli appartenenti.

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