A Tivoli torna il Campiello: i vincitori Zannoni e Varsalona al Convitto

Scrivere i libri è una cosa da giovani. Potremmo pensarlo vedendo i vincitori del Premio Campiello, che venerdì pomeriggio saranno a Tivoli, nell’aula magna del Convitto Nazionale alle ore 18, per presentare le opere con cui hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento. L’edizione numero 60 si è infatti distinta per la scelta, da parte della giuria dei trecento lettori anonimi, caduta su Bernardo Zannoni, ventisettenne di Sarzana, che con il suo “I miei stupidi intenti” (edito da Sellerio), ha sbaragliato gli altri libri della cinquina arrivati in finale. La storia di Archy, una faina che deve barcamenarsi tra la necessità di sopravvivere e la curiosità per le cose del mondo, è sospesa tra l’universo andersoniano e quello di Esopo. Gli animali che popolo le pagine di Zannoni si innamorano, si scontrano con il mondo e con la dura legge della sopravvivenza, cucinano, si occupano delle loro tane e incontrano Dio. Ad una comunità di pescatori siciliani dà voce l’altro giovane, Alberto Varsalona, premiato nella sezione dedicata ai giovani dalla giuria dei letterati presieduta da Walter Veltroni con il suo “La Spartenza”. L’iniziativa anche quest’anno è stata resa possibile dal giornale Il Cittadino, con il Consiglio regionale del Lazio e la IX Comunità Montana, in collaborazione con il Comune di Tivoli, il Grande Albergo Ausonia Hungaria, il Rotary Club di Tivoli, il Lions Club di Tivoli, l’ASD Andrea Doria e il Flo’s. Modera la giornalista Anna Laura Consalvi.